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La Milano Fashion Week 2025/2026 è in corso con una caratura internazionale che ribadisce il ruolo centrale di Milano nel calendario globale della moda. Tra passerelle, installazioni, eventi collaterali e street style vibranti, questa edizione sta offrendo spunti interessanti su come il fashion system italiano stia rispondendo alle sfide contemporanee: sostenibilità, rinnovamento creativo e dialogo tra heritage e innovazione.


Un tributo agli “anni zero” e al grande assente Giorgio Armani

L’avvio della settimana è stato accompagnato da un omaggio a Giorgio Armani, scomparso di recente, con la Camera Nazionale della Moda Italiana che ha confermato la volontà di proseguire con le sfilate programmando, al contempo, una riflessione sull’eredità stilistica del maestro della sartoria.

Parallelamente, l’evento accoglie nuove direzioni creative in alcune maison storiche: in particolare, Versace ha introdotto Dario Vitale come nuovo direttore creativo. Il debutto è stato valorizzato da un format più intimo, in un palazzo del Seicento, con una collezione che richiama la sensualità tipica del brand – t-shirt con cut-out, denim dal taglio deciso e giochi di trasparenze e colori primari.

Un’altra novità degna di nota arriva da Jil Sander, che sotto la guida di Simone Bellotti ha rivisitato l’estetica minimal del marchio con silhouette leggere, aperture strategiche e forme architettoniche. Il risultato: equilibrio tra struttura e delicatezza.


Milano Fashion Week 2025/2026, Le sfilate da tenere sotto occhio

Dhruv Kapoor

Una delle presentazioni più attese ha dato spazio a Dhruv Kapoor, il designer indiano ormai parte integrante della scena milanese, che ha portato in passerella una fusione di elementi etnici e tecniche sartoriali italiane — un esperimento di dialogo culturale ippnotico e contemporaneo.

Alberto Zambelli

Il brand ha presentato la collezione “DECO-N-STRUCT”, che si ispira all’architettura razionalista e all’opera di Le Corbusier: forme netti, contrasti geometrici e materiali che giocano con luce e volume. Il progetto riflette una visione che coniuga arte, struttura e moda contemporanea.


Il focus sugli outfit e le tendenze del red carpet (e non solo)

La Milano Fashion Week è anche un teatro di stile spontaneo: le strade e i front row sono un crogiolo di outfit che parlano di personalità, sperimentazione e (talvolta) provocazione. Le tendenze viste finora includono:

  • Tailoring destrutturato: giacche dai volumi ammorbiditi, blazer oversize scomposti e pantaloni che scivolano con morbidezza.
  • Colori accesi e contrasti audaci: toni primari e tocchi neon accanto a neutri sofisticati, mix che dialogano tra tradizione e provocazione.
  • Dettagli sensuali: trasparenze, scolli strategici, spacchi vertiginosi – elementi che infondono al look una carica emotiva forte.
  • Accessori-icona: cinture oversize, maxi borse strutturate, gioielleria scultorea e occhiali dalle geometrie decise.
  • Materiali ibridi e tessuti innovativi: dalle trame tecniche al misto seta-lana, passando per materiali rigenerati e sperimentali.

A fare da cornice, lo street style milanese continua a dimostrarsi all’altezza: outfit che combinano blazer sartoriali con capi in stile sportivo, calzature comode ma sofisticate, giacche in pelle con dettagli luminosi e layering studiato.


Milano Fashion Week 2025/2026

Un bilancio temporaneo: cosa distingue questa edizione

  1. Fase di transizione creativa
    Maison storiche come Versace, Jil Sander e Bottega Veneta stanno attraversando momenti di rinnovamento interno: nuovi direttori creativi, rifondazioni estetiche, esplorazioni audaci. La settimana milanese diventa così il palcoscenico ideale per mettere in mostra queste metamorfosi stilistiche.
  2. Eredità e memoria
    L’omaggio ad Armani stabilisce una linea emotiva forte: non solo un addio, ma un invito a reinterpretare, ispirare e innovare restando saldi alle radici della sartoria italiana.
  3. Dialogo tra culture
    La presenza di Dhruv Kapoor e designer con background internazionali conferma come Milano voglia consolidare il suo ruolo centrale nella moda globale dove contaminazioni e linguaggi differenti si intrecciano.
  4. Influenza del pubblico e del digitale
    I look di street style e i backstage condivisi sui social amplificano l’effetto visivo della settimana, trasformando trend nati in passerella in fenomeni virali praticamente in tempo reale.

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