
Paris Fashion Week P/E 2026: trend e momenti salienti
Tra ritorno agli anni ’80, trasparenze, sostenibilità e nuovi direttori creativi
La Paris Fashion Week 2025 ha chiuso ufficialmente il calendario delle sfilate dedicate alla Primavera/Estate 2026, confermandosi ancora una volta il cuore pulsante della moda mondiale.
Tra revival anni ’80, trasparenze audaci e un rinnovato impegno verso la sostenibilità, la settimana della moda di Parigi ha offerto una visione chiara del futuro dell’eleganza contemporanea.
Il ritorno degli anni ’80: volumi, spalle e brillantezza
Le passerelle parigine hanno celebrato l’estetica euforica degli anni ’80, reinterpretata in chiave moderna.
Spalle strutturate, cinture oversize e dettagli metallici sono tornati protagonisti, ma con una leggerezza nuova. Balmain, fedele alle sue origini, ha proposto silhouette power dressing con linee grafiche e tagli architettonici, mentre Saint Laurent ha abbinato il fascino rétro a tessuti fluidi e trasparenti.
Il messaggio è chiaro: la forza del passato non è nostalgia, ma una spinta per ridefinire l’identità femminile e la fiducia in sé.
Trasparenze e giochi di luce: la sensualità minimalista
Il trend delle trasparenze domina le collezioni P/E 2026. Abiti impalpabili, tulle e chiffon stratificati hanno invaso le passerelle di Dior, Chanel e Valentino, in un gioco di seduzione mai eccessivo.
La sensualità si sposta sul terreno della leggerezza, tra tagli asimmetrici e dettagli luminosi che catturano la luce naturale.
Un’estetica che dialoga con il concetto di moda come espressione del sé, più autentica e meno costruita, dove il corpo non è oggetto ma linguaggio.
Un tema che si lega anche alla body positivity nella moda.
La sostenibilità come valore e narrazione
La Paris Fashion Week 2025 ha confermato il suo impegno verso la moda sostenibile, non più come tendenza ma come necessità.
Marchi come Stella McCartney, pioniera del fashion etico, hanno presentato collezioni realizzate con materiali innovativi, riciclati o a basso impatto ambientale.
Anche Chloé e Marine Serre hanno proposto capsule dedicate alla rigenerazione dei tessuti e al riuso creativo.
Molti designer hanno integrato la sostenibilità non solo nella produzione, ma anche nella narrazione dei brand, scegliendo scenografie naturali o installazioni digitali per ridurre l’impatto ambientale delle sfilate.
Un approccio in linea con la visione di Stella McCartney sulla moda sostenibile.

Nuovi direttori creativi e cambi generazionali
Una delle novità più discusse di questa edizione è stato l’arrivo di nuovi direttori creativi alla guida di alcune delle maison più iconiche.
Da Louis Vuitton a Givenchy, il cambio generazionale ha portato una ventata di freschezza, con collezioni più inclusive e una visione di lusso accessibile e contemporaneo.
Molti brand hanno scelto di valorizzare designer emergenti, segnando un passaggio simbolico verso una moda meno elitaria e più rappresentativa delle nuove generazioni.
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Parigi come epicentro culturale
Oltre alle sfilate, la città ha ospitato eventi, mostre e collaborazioni artistiche che hanno trasformato la settimana della moda in un festival multidisciplinare.
Installazioni interattive, proiezioni digitali e performance hanno raccontato come la moda stia evolvendo in un linguaggio globale, capace di unire arte, musica e tecnologia.
La Paris Fashion Week 2025 si conferma quindi non solo come un evento di tendenza, ma come un luogo di incontro tra creatività e consapevolezza, dove il futuro del fashion system si costruisce passo dopo passo.
Per concludere: tra memoria e innovazione
La Primavera/Estate 2026 vista a Parigi parla di autenticità e rinascita.
Gli anni ’80 tornano con energia, ma sotto una nuova luce: quella della sostenibilità, della trasparenza e della libertà espressiva.
Parigi, ancora una volta, non detta solo la moda: ne ridefinisce il significato.