L’eleganza che ridefinisce se stessa
Parigi Fashion Week Settembre 2025: Mentre le luci di Parigi si accendono di nuovo per la Fashion Week Autunno/Inverno 2025-26, l’evento si preannuncia come uno dei più intriganti degli ultimi anni: una fusione tra eredità storica, trasformazione creativa e audacia stilistica. Vediamo prima da dove viene, poi cosa sta succedendo ora, che temi emergono, chi sono gli stilisti protagonisti e cosa rende questa edizione speciale nel panorama globale della moda.
Le radici: un passato che continua a ispirare
Parigi è da oltre un secolo il punto di riferimento della haute couture e del prêt-à-porter di lusso, con il suo tessuto sociale legato all’atelier, all’artigianalità, all’eccesso ben calibrato. Stilisti come Charles Worth, Paul Poiret, Madeleine Vionnet, Coco Chanel ed Elsa Schiaparelli hanno definito gran parte del vocabolario estetico che ancora oggi risuona, fatto di silhouette drappeggiate, sperimentazioni futuriste, uso teatrale degli spazi e della sensualità.
Nel 1973 la Fédération de la Haute Couture et de la Mode (allora Chambre Syndicale) formalizza il concetto moderno di “Paris Fashion Week”, organizzando le sfilate couture e prêt-à-porter, donna e uomo, sotto un unico grande calendario. Da allora, ogni stagione si è fatta portavoce di come moda + cultura + politica possano incontrarsi: non solo vestiti, ma visione, desiderio e spesso provocazione.

Parigi Fashion Week Settembre 2025
L’edizione 2025: novità, protagonisti e direzioni stilistiche
Chi dirige il cambiamento
Questa stagione è segnata da mutamenti all’interno delle Maison: nomi che lasciano ruoli importanti, altri che li assumono. Ad esempio Pierpaolo Piccioli è alla guida di Balenciaga, sostituendo Demna, in una fase cruciale per il marchio. Matrice creativa, eredità e rilancio: questi i temi che molti osservatori ritengono centrali. Poi c’è Matthieu Blazy a Chanel, che porterà la sua visione prossimamente, e altri debutti come Sarah Burton da Givenchy, nuovi designer che entrano nel calendario ufficiale.
Alcune sfilate che stanno facendo parlare
- Victória Beckham ha presentato una collezione giovane che gioca molto con il minimalismo slinky, slip dresses asimmetrici, giacche boxy, tagli non convenzionali. La location scelta — l’abbazia di Val-de-Grace — ha aggiunto solennità e atmosfera gotica chic.
- Yohji Yamamoto, eterno outsider con filosofia anti-trend, pur nella sua estetica essenziale, ha inserito dettagli di forte impatto: tessuti destrutturati, sovrapposizioni, influenze grafico-cubiste, un contrasto tra nero “classico” e frammentazione visiva.
- Torishéju Dumi, emergente ma ormai con riconoscimento importante (premio LVMH Savoir-Faire, partnership con Dover Street Market), continua a scommettere su tailoring upcycled, mix di materiali inaspettati, una moda che guarda al futuro con radici forti nella sostenibilità.
Temi e tendenze emergenti
- Sensualità esplicita ma raffinata: trasparenze, pelle traforata, abiti che oscillano tra erotismo e arte. Non è provocazione gratuita, ma una ridefinizione del desiderio e del corpo come tema estetico centrale. Tom Ford, Schiaparelli, Roseberry sono alcuni nomi che spingono verso queste estetiche.
- Contrasti materici e texture: velluti, pelle, materiali tecnici, fringes, righe, giochi di luci su tessuti opachi o metallizzati. Articolazioni di superficie sono ovunque, anche negli accessori.
- I colori: non solo il nero parigino eterno, ma vivaci accenti — verde, rosa acceso, arancione, nuance pastello ripensate. Palette che osano, accostamenti forti.
- Stile libero e street style come parte integrante: non solo passerelle, ma ciò che accade attorno ai tenti, ai backstage, ai front row: look che mixano il minimal con l’esagerato, le calzature tecniche con tailleur sartoriali, abiti couture con elementi casual. Il pubblico stesso diventa ispirazione.
Parigi Fashion Week Settembre 2025
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Confronto con Milano Fashion Week: differenze, punti comuni
Pur parlando di eventi distinti (spazio, pubblico, brand, heritage), ci sono alcuni parallelismi e differenze interessanti tra Parigi Fashion Week Settembre 2025 e la recente edizione milanese.
Punti in comune
- Rinnovamento creativo: come a Milano, anche a Parigi molte maison stanno cambiando guida creativa o sperimentando. L’esigenza di innovare è forte in entrambi i contesti, sia per rompere la monotonia sia per rispondere a una clientela sempre più attenta e globale.
- Sostenibilità e riciclo: presente in entrambe le manifestazioni; materiali rigenerati, upcycling e produzione più responsabile sono diventati elementi quasi obbligatori, non più solo “nice to have”.
- Layering, contrasto, ibridazione: i trend che emergono a Milano — mix tra casual e formale, sportivo e sartoriale — ritornano a Parigi con altre sfumature, ma lo spirito è simile: la moda come espressione personale, non solo come etichetta di lusso.
Differenze
- Atmosfera e scala storica: Parigi ha sempre un profilo più istituzionale, colossale: le location simboliche, le passerelle che diventano eventi culturali, l’eredità dell’haute couture. Milano è più pragmatica, più legata al prêt-à-porter commerciale, più produttiva, con attenzione al Made in Italy concreto.
- Sensazioni stilistiche diverse: la moda milanese recente ha puntato molto su eleganza rilassata, su texture caramello, denim tagliato bene, pelle morbida, dettagli accessori sobri ma decisi. Parigi invece sembra spingere un po di più sull’elemento “wow”, la drammaturgia, il flair artistico, l’elemento scenografico.
- Debutti e rischi: a Parigi molti brand stanno assumendo rischi creativi (nuove direttrici, debutti, estetiche più audaci). Milano appare più conservativa, nel senso che le novità ci sono, ma spesso ben incapsulate, meno radicali.
Curiosità e dettagli che fanno la differenza
- Victoria Beckham, nel suo show notturno all’abbazia di Val-de-Grace, ha ricordato la sua gioventù nel mood della collezione: slip dresses, tagli impari, giacche prive di rever, pantaloni a vita bassa. L’ambiente piovoso sulle pietre antiche ha reso tutto molto cinematografico.
- Yohji Yamamoto, a 81 anni, continua a ribadire la sua estetica anti-fast fashion: non inseguire il trend ma esplorare texture, forme e un’idea di eleganza interiore. La parte iniziale della sua sfilata, con capi quasi austeri, in nero, graffi grafici, contrasta con gowns scomposti, frange, abiti eterei.
- Charlize Theron ha fatto parlare di sé per un look che mescolava classicismo sartoriale con audacia: blazer bianco oversize e top gioiello interamente composto da fili di pietre, che cadevano come una seconda pelle. Sfondo di potere e femminilità.
leggi il nostro articolo sull’ultima Milano Fashion Week

Speculazioni e cosa aspettarsi
Dato il ritmo delle novità, alcuni punti su cui tenere gli occhi aperti nei prossimi giorni / edizioni:
- Come Balenciaga si evolverà sotto la direzione di Piccioli: il suo primo show porta con sé aspettative alte. Riuscirà a conciliare l’eredità sperimentale con un tocco più romantico e narrativo?
- Chi riuscirà a fare sintesi tra visibilità mediatica e sostegno concreto al made-to-last / sostenibilità: molti designer provano, ma il consumatore premium richiede non solo estetica ma anche trasparenza e responsabilità.
- Come reagiranno i brand alla pressione dei costi globali e del cambiamento climatico: questa edizione sembra già parlare di praticità nei tessuti, di minimalismo integrato con lusso. Ma finché rimane tema di passerella è una cosa, trasformarlo in pratica è un’altra.
- L’evoluzione degli “off calendar” o dei brand emergenti: nomi come Torishéju Dumi indicano che la nuova generazione vuole entrare con prodotti non solo “freschi” ma autentici, con forte identità, spesso fuori dalle pressioni mainstream.
Parigi Fashion Week Settembre 2025
Parigi Fashion Week Settembre 2025 è un momento di passaggio: tra tradizione e innovazione, tra estetica e contenuto, tra stare al passo con i tempi e anticiparli. Non è solo moda come costume, è moda come riflessione, come mezzo di espressione personale, come arte che interroga il bello e il possibile.
Per chi ama la moda, questa edizione offre non solo abiti che incantano, ma spunti su come il mondo del lusso stia ridisegnando i suoi confini: cosa significa essere eleganti oggi? Come affrontare l’idea del desiderio, della bellezza e dello status in un’era che chiede autenticità?
Se vuoi, posso preparare una versione più visuale per il blog (con look specifici, corredati da foto) o concentrarmi su un filone – ad esempio sostenibilità, novi designer, trend drammaturgico – per approfondire. Vuoi che proceda in quel senso?
